Metodo multidisciplinare
Metodo multidisciplinare
Sempre nell'ambito dell'oralismo, merita una citazione a parte il metodo multidisciplinare utilizzato tra gli altri in Italia da Ripamonti (1988). Partendo dalle modalità di sviluppo delle diverse capacità nel soggetto udente, dalle caratteristiche del bambino sordo e da un modello di linguaggio che trova il suo riferimento teorico in quello di Parisi Antinucci (1973), Ripamonti così teorizza il suo intervento riabilitativo: "Al momento della protesizzazione, che deve essere pressochè contemporanea alla diagnosi, cominciamo subito con un intervento globale, unico, indifferenziato, in cui psicomotricità, musica e logopedia si fondono" (1988, p.32).
Le attività proposte al bambino, sempre sotto forma di gioco, non sono nella sostanza molto diverse tra loro, viene solo messo l'accento alternativamente su uno dei tre elementi della riabilitazione.
L'intervento multidisciplinare, inoltre, serve anche ai genitori, che sono direttamente coinvolti nella terapia, affinchè da una parte imparino ad essere meno rigidi e dall'altra non focalizzino tutto il loro interesse e la loro attenzione solo sul linguaggio parlato, ma siano in grado di cogliere qualsiasi tentativo che il bambino fa di comunicare, anche se solo con gli occhi e con i gesti. C'è dunque un'attenzione particolare alla comunicazione intesa in maniera globale.
Si procede secondo un itinerario di lavoro che è quello classico del metodo orale: si parte e si fa sempre riferimento a situazioni concrete e ad oggetti presenti, verbalizzando ed espandendo quello che il bambino ha intenzione di comunicare, anche solo con i gesti; si raggruppano gli oggetti secondo le loro caratteristiche (forma, dimensione, colore ecc.) e si mettono a confronto tra loro.
Attraverso la narrazione di semplicissime favole si cominciano poi a dare i primi nessi temporali e causali. "Il linguaggio verbale, frammentando le attività del bambino, isola le singole azioni, le evidenzia, le rafforza, ma così facendo si enfatizza anche l'associazione delle stesse con il linguaggio e i significati medesimi che questo vuole denotare, in un reciproco sforzo" (Ripamonti 1988, p.49).
Viene curato in modo particolare lo sviluppo delle capacità logico-critiche attraverso giochi che portino non solo alla comprensione del linguaggio ma anche alla verbalizzazione logico-matematica. Altrettanto viene fatto per la creatività, incoraggiando il bambino ad esprimere la sua emotività anche attraverso il canale verbale ed utilizzando nell'ambito psicomotorio alcune favole predisposte per sollecitare il suo linguaggio fantastico.
Il metodo multidisciplinare propone un intervento riabilitativo che utilizza le modalità più congeniali al bambino (gioco, esplorazione, sperimentazione), senza inibire la comunicazione gestuale, in modo che venga favorito un processo fisiologico di acquisizione del linguaggio" (M.C. Caselli, et al., 1994, pp.232-3)