Metodi educativi
La scelta del metodo
La scelta tra metodo orale e segnico ha creato controversie iniziate dal 1700 e continuate per tutto il secolo successivo. In Italia la decisione presa dal Congresso Internazionale di Milano, svoltosi nel 1880, ha determinato le attività scolastiche che si sarebbero applicate successivamente, orientandosi decisamente verso il metodo orale. Oggi si cerca un punto di incontro tra le due metodologie e si parla di bilinguismo. Un'acquisizione precoce della lingua dei segni, offre al sordo la possibilità di crearsi una competenza linguistica in maniera naturale e spontanea. D'altra parte, lo sfruttamento del residuo uditivo, l'apprendimento della lingua vocale e una buona lettura labiale, sono indispensabili per facilitare alla persona sorda gli scambi con la società udente e garantire una reale integrazione. L'acquisizione dei segni può diventare uno strumento importante per un apprendimento più corretto e funzionale della lingua parlata e scritta, per una sua migliore comprensione e produzione. La conoscenza e l'uso di un'altra lingua, ovvero quella dei segni, può avere una ricaduta positiva sull'altra, mentre conoscerne una sola delle due non è sufficiente. (L.Trisciuzzi, M.Galanti, 2001). La conoscenza dei vantaggi e dei limiti di ogni metodo può permettere, in ralazione agli specifici casi educativi, una scelta consapevole e la possibilità di una interconnessione efficace tra più metodi educativi.